E’ attraverso il gesto che noi conosciamo il mondo e noi stessi. All’inizio vi è l’interazione con l’ambiente che fa emergere la realtà. Così conosce il mondo il neonato, dapprima succhiando, più avanti toccando e usando tutti i sensi.
Le ricerche più recenti in neuropsicologia e biologia stanno confermando che è dall’interiorizzazione dei gesti che partono i pensieri, l’immaginazione, i concetti.
Il gesto è di per sé intelligente perché è con esso che diamo forma ai nostri pensieri, al nostro corpo e al mondo.
Quando si agisce su un materiale, questo trasmette al nostro gesto delle informazioni su di sé, sulle caratteristiche che gli appartengono.
Normalmente noi pensiamo che le mani “facciano” e la materia “si lasci fare”, ma agendo concretamente con le mani, e questo gli artigiani lo sanno bene, la materia esprime vincoli e resistenze. Si tratta sempre di una negoziazione, si crea un dialogo tra gesto, materia e pensiero.
Il bambino che vuole fare qualcosa con le mani, agisce, raccoglie informazioni, conversa con il materiale, lo conosce e nello stesso tempo impara a conoscere se stesso.
A questo punto possiamo immaginare che più il bambino farà esperienze che gli consentano di sperimentare l’interazione con i materiali più vari più arricchirà la propria comprensione del mondo.
Questa è la base per lo sviluppo della creatività nel bambino. la quale è la facoltà di cogliere relazioni inedite tra le cose che si conoscono. E’ la capacità di risolvere problemi apparentemente insolubili. E allora noi educatori abbiamo la possibilità di proporre ai bambini materiali, tecniche e strumenti in modo da alimentare la loro conoscenza e di conseguenza la loro fantasia e la loro creatività.
In questo percorso formativo le partecipanti saranno accompagnate a fare diverse esperienze direttamente in prima persona con materiali destrutturati da proporre successivamente ai bambini offrendo loro nuove possibilità di ricerca, sperimentazione e conoscenza per creare e ri-creare il mondo a loro piacere e fantasia.
Obiettivi
Consentire la sperimentazione diretta dei materiali in prima persona da parte delle educatrici al fine di potersi calare nei panni del bambino e contattare le diverse sensazioni, emozioni e pensieri che i materiali stessi suscitano e veicolano;
Favorire la riflessione sulle proposte ludico-didattiche che si svolgono al Nido negli aspetti di forza e di criticità per valutare eventuali correzioni e rivisitazioni;
Arricchire il ventaglio di attività da proporre ai bambini aumentando la varietà e la tipologia di proposte;
Facilitare lo scambio e la crescita tra colleghe.
Metodologia
Da questa esperienza pratica si trarranno poi elementi teorici e spunti di riflessione da riportare nel lavoro educativo coi piccoli.
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