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Leggere ad alta voce ai bambini – PRIMA PARTE - Silvia Iaccarino /****** Font Awesome ******/ /****** Collapsing Nested Menu Items | Code by Elegant Themes ******/

LEGGERE FIN DA PICCOLI: PRIMA SI INIZIA  MEGLIO E’…

 

Leggi e cresci, cresci e leggi
Non fermarti, se ci riesci
Più tu cresci e più tu leggi
Più tu leggi e più tu cresci
All’inizio sembra un gioco
Ogni libro fai un salto
Poi ti accorgi poco a poco
Che ogni volta sei più alto
Ogni riga cresci un pelo
Ogni anno cresci un metro
Sempre più vicino al cielo
E non puoi tornare indietro 

Bruno Tognolini

 

Non è mai troppo presto per cominciare perché leggere a un bambino crea occasioni di incontro, intimità, incanto. Abbraccia teneramente il tuo bambino con le parole di un libro

dalla Guida NPL 2015[1]

 

Leggere ad alta voce ai bambini è un’attività che si svolge regolarmente in diverse famiglie. La lettura della storia della buonanotte, per esempio, è un’abitudine di tanti genitori, anche se non sempre si ha la consapevolezza dell’importanza di questa attività nella fascia di età prescolare.

Ormai innumerevoli ricerche scientifiche[2] evidenziano l’importanza della lettura ad alta voce da parte degli adulti ai bambini fin dalla più tenera età. Non è mai troppo presto per iniziare: è infatti utile partire già dalla gestazione[3]!!!

Leggere nel periodo prenatale è un grande gesto d’amore che pone le basi per una buona relazione futura. La madre, pian piano, prende consapevolezza del proprio ruolo, inizia a comprendere che il bambino è un essere distinto da sé, già con delle proprie esigenze, e si pone come specchio della realtà esterna, raccontando quello che accade al di fuori del pancione. Il feto, inoltre, può iniziare a familiarizzare con la voce/musica della propria mamma[4].

Diverse ricerche hanno evidenziato come il neonato sia in grado di riconoscere le storie che i genitori gli hanno letto/raccontato in particolare nell’ultimo trimestre di gravidanza  e come sappia discriminare una storia conosciuta da una che gli viene letta per la prima volta.

Inoltre, quando al neonato si legge o si racconta una storia che egli conosce già dalla sua vita intrauterina, si produce su di lui un effetto calmante: ciò può rappresentare per i neo-genitori anche un valido ausilio per la consolazione ed il rilassamento del piccolo quando vive un malessere.

Quello calmante è solo uno dei tanti benefici che la lettura ad alta voce produce nei bambini.

 

I benefici della lettura ad alta voce

Sul piano relazionale la lettura favorisce il consolidamento della relazione tra adulto di riferimento e bambino.  In particolare, le ricerche evidenziano quanto un buon legame di attaccamento sia correlato alla frequenza con cui al bambino si narra e si legge ad alta voce. L’attaccamento sicuro alimenta il senso di protezione, di benessere e di sentirsi amato del piccolo da cui derivano una sana autostima, la fiducia in sé e nel mondo. Quando la mamma o il papà legge un libro o racconta una storia al suo bambino, il piccolo sente di essere degno di attenzione e di amore, perché l’adulto si dedica completamente a lui, abbandonando la frenesia del fare quotidiano e trasmettendogli l’idea che viene prima di qualsiasi altra cosa.

A livello emotivo il bambino si calma e si rassicura grazie al potere della voce ed alla vicinanza fisica dell’adulto di riferimento. Le storie “coccolano e garantiscono la presenza di mamma o papà, consolano e fanno dimenticare piccoli e grandi crucci[5].

L’uso del libro può supportare i piccoli perché “quando nella vita di un bambino la maggior parte delle cose appare distante e sconcertante, gli albi illustrati possono sia rallentare che semplificare l’esperienza presentandola in modo statico e spesso più facilmente comprensibile; rappresentano proprio ciò di cui un pubblico giovanile (un bambino) ha bisogno”.[6]

Inoltre, Il bambino può essere sostenuto nel processo di sviluppo dell’empatia: attraverso le storie  ed identificandosi nei protagonisti può imparare a mettersi nei panni dei diversi personaggi e conseguire anche validi strumenti di gestione emotiva (per esempio, utilizzando storie ad hoc che parlano di emozioni – vedi anche gli altri articoli qui pubblicati). Ciò può compiersi soprattutto grazie al fatto che i libri si prestano alla conversazione con i bambini sui più diversi argomenti, tra cui, appunto, le emozioni. Gli adulti possono quindi coinvolgere i piccoli in ciò che sta accadendo nelle storie, facendo commenti ed esaminando ciò che avviene in esse, invitandoli ad interpretare le immagini. Questo dialogo “aiuta i bambini ad analizzare il libro, parlando della vita, commentando le varie tipologie di esperienze e collegandole alle proprie, chiarendosi le idee. Poiché la maggior parte dei racconti ruotano intorno a persone o ad animali antropomorfi, che in ciò che gli accade e ciò che fanno provano emozioni e sentimenti, queste conversazioni si rivelano occasioni perfette per stimolare i bambini a parlare di sentimenti ed emozioni in modo da sviluppare le loro capacità empatiche e la loro intelligenza emotiva[7]. Così, divertendosi e senza sforzo, i bambini possono acquisire competenze emotive fondamentali per la propria crescita armonica.

Sul piano dello sviluppo morale,  la lettura di libri di qualità può favorire nel bambino l’acquisizione di valori, modelli e principi evitando “prediche” e tanti discorsi astratti.

Le ricerche evidenziano che il cervello dei bambini non funziona come quello degli adulti e, in particolare tra i due e i sei anni, esso opera prevalentemente utilizzando le onde theta: quelle dell’ipnosi profonda. Per questo motivo i bambini sono delle “spugne”!! Il loro cervello risulta quindi estremamente “suggestionabile”, perciò anche attraverso la lettura è possibile passare informazioni importanti in modo per loro (e per noi!) semplice e divertente.

La scelta dei libri, quindi, è molto importante in quanto si forniscono ai bambini delle “indicazioni” e dei modelli di comportamento: “le storie propongono, in un modo o nell’altro, un mondo, dei comportamenti possibili e adeguati, delle emozioni che si possono provare in relazione a determinati incontri o eventi, forniscono regole di condotta e morali, fare delle scelte significa sottrarre i figli all’arbitrio del caso, della moda, delle sollecitazioni editoriali[8].

In tal senso, può essere utile leggere storie che parlano di cooperazione, condivisione, amicizia, accettazione delle diversità etc. in modo da facilitare il conseguimento di quei principi importanti per il benessere personale e sociale.

 

CONTINUA…..

[1] La trovi qui: http://www.mondadoristore.it/Nati-leggere-guida-genitori-na/eai978887812234/

[2] http://www.cultura.pesarourbino.it/fileadmin/grpmnt/1201/Evidenze_effetti_CAUSA.pdf

http://www.natiperleggere.it/index.php?id=26

[3] http://libreriamo.it/2013/02/28/leggere-ad-alta-voce-durante-la-gravidanza-aiuta-a-sviluppare-lintelligenza-del-bimbo-in-arrivo-2/

http://www.pelleapelle.it/post/2012/12/08/Caro-pancione-ti-racconto-una-storia

 

[4] http://www.filastrocchedellattesa.it/2012/07/18/nati-per-leggere-e-letture-in-gravidanza-perche-leggere-ai-bambini-ancora-in-pancia/

 

[5] Guida NPL 2015

 

[6] Tuker N., citato in “Il piacere delle storie. Per una ‘didattica’ della lettura nel nido e nella scuola dell’infanzia ” di E. Freschi, edizioni Junior, Parma, 2013

 

[7] Batini F. “Storie che crescono. Le storie al nido e alla scuola dell’infanzia”, ed. Junior, Parma, 2011

 

[8] Batini F., ibidem